Il Folclore nel Cicolano
La Compagnia degli zanni
“La Compagnia degli Zanni” di Pescorocchiano, provincia di Rieti, deriva il suo nome dalle maschere di Carnevale del Cicolano, zona geograficamente posta al confine tra il Lazio e l’Abruzzo. Infatti gli “Zanni”, discendenti dalla maschera latina dello “Sannus” citata da Cicerone nel “De Oratore”, rappresentano i vari personaggi dell’immaginario del mondo contadino dall’antichità ai giorni nostri.
Le maschere principali sono quelle del Turco, del Guerriero e dello Zannone che con la loro abilità dialettica e versi in ottava rima, sottolineati dalle movenze guerresche della “Danza della Spada”, danno vita a un particolare tipo di Moresca che porta alla “Conquista del Castello”, rievocando le gesta dei Paladini di Francia e dei poemi cavallereschi. A loro si affiancano il Dottore, la Strega, l’Eremita, la Zingara, il Cacciatore e l’Orso, il Mazzamorello, il Mago Malagigi ed altri personaggi ancora.
La Compagnia è formata da circa 40 persone e il suo obiettivo è quello di recuperare e valorizzare il ricco patrimonio di satire, favole e stornelli della nostra terra, riproponendo il classico ballo popolare della Saltarella e divertendo con gustose scenette in dialetto di vita paesana e campestre che hanno come protagonista “Tuttopera”, un contadino simpatico e bizzarro.
Durante il 2001 gli Zanni hanno avuto l’onore di partecipare alla famosa e suggestiva “Sagra del Mandorlo in Fiore”, uno tra i più importanti festival internazionali del mondo. In quell’occasione la Compagnia ha incontrato numerosi gruppi folcloristici provenienti da tutto il mondo e non ha perso l’occasione per esibirsi nel “Ballo della Pantasima” anche in Sicilia. L’attività è continuata con la partecipazione in luglio alla “Rassegna internazionale del folclore” di Tagliacozzo dove è avvenuto il confronto con le tradizioni della vicina Marsica.
Ora lo scopo del Gruppo Popolare è di continuare su questa strada cercando di coinvolgere ed entusiasmare sempre più persone e organizzare scambi culturali in Italia e nel resto del mondo. Se ci volete conoscere, non perdete ogni anno, in febbraio, il Carnevale degli Zanni di Pescorocchiano.
La “Pantasima”
Si tratta di un grosso fantoccio, di sembianze quasi sempre femminili, costruito con un’intelaiatura di canne ricoperte di carta sottile di vario colore, al cui interno vi è lo spazio per la persona che la dovrà ballare; mentre al suo esterno vengono applicati numerosi giochi pirotecnici.
Anticamente, il ballo della Pantasima aveva un significato propiziatorio e di chiusura della festa, che terminava con l’incendiamento del fantoccio stesso. Infatti, nell’antico rituale tale “gigante” era di per sé destinato alla morte. La sua apparizione e la sua distruzione erano atti che non contemplavano alcun rammarico finale o alcuna simpatia; l’obiettivo era l’annientamento “del maligno”, e solo così la comunità poteva rigenerarsi per il nuovo ciclo vitale. Similmente alla funzione degli antichi “spauracchi”, la “Pantasima”, quale “fantoccio animato”, doveva raccogliere su di sé le negatività della comunità. Al contempo la Pantasima, con particolare riferimento al fantoccio femminile, portava con se non soltanto i segnali del grottesco, per schernire “il male”, ma si poneva come elemento totemico di rassicurazione dell’”abbondanza”, della “prosperità” e della “fertilità”. I suoi grandi seni, come quelli delle “Grandi Madri” o come quelli della Dea dei Serpenti a Creta, avevano tale funzione di rassicurazione e protezione.
Il ballo della Pantasima è una tipica rappresentazione popolare che si tiene nell’ambito delle feste patronali in molti paesi della provincia reatina.
Il nome deriverebbe da una corruzione popolare del sostantivo latino phantasma=che si mostra.
Si può solo immaginare la pregnanza di tale momento di ritrovo tra i paesani che solennizzavano tale periodo con la loro massima intensità di partecipazione, sia nei cerimoniali religiosi che in quelli pagani. In tale contesto il “ballo della Pantasima” era un rituale fisso, da tempo consolidato, che chiudeva in termini beneaugurali la stagione estiva.

Compagnia degli Zanni
- Pantasima